Perché vorrei scritti di donne e uomini liberi dalla visione patriarcale, anche e soprattutto su quella cosa che insistono a chiamare/definire/stereotipare come il 'femminile'
"Non
è cosa tanto comune voler conoscere con precisione ciò che accade nelle
storie d'amore romantiche tra uomini e donne. Chi vorrebbe far
vacillare uno dei miti più solidi del patriarcato: la coppia amorosa?
Peraltro la maggior parte degli esseri umani è convinta di aver vissuto
in prima persona l'esperienza dell'innamoramento quale mistero
insondabile: quella sensazione di rapimento che si manifesta improvvisa
togliendo, alla donna, sonno e respiro. Anche le donne sono create da un
cervello maschile integrato nell'ordine patriarcale. Gli uomini non
amano donne reali ma sono sempre compulsivamente ricondotti allo
stereotipo della “femminilità” e dunque alla propria immagine speculare.
D'altro canto le donne hanno sempre aderito a questa immagine fatta di
bellezza, arrendevolezza, bisogno di protezione, premura, calore
materno, riserbo e quanto corrisponda ai desideri maschili. Gli uomini
non desiderano lasciarsi sorprendere dall'altra mentre la vera autentica
passione consiste nell'amare volgendosi a qualcuno o a qualcosa,
anziché ridurre l'altro o la cosa amata a specchio dei propri desideri;
consiste nel cercare il contatto e il camminare insieme anziché l'unità e
l'univocità. [...]
Se la viva attenzione costante per
l'incancellabile alterità dell'altro non viene rapidamente trasposta
all'interno del matrimonio, della famiglia, di un buon affare, di un
incarico pubblico, di un sistema dogmatico, di un sacerdozio, allora
quell'alterità deve morire in altro modo [...]. Non sembra infatti possibile conservare la tensione della
passione nel tempo e nella fedeltà: lo stato di innamoramento è breve,
eccitante e dispendioso; il matrimonio è lungo, noioso, vantaggioso.
Questa è la logica sottesa all'appropriazione dell'altro, che va ben
oltre il rapporto reale tra un uomo e una donna. Ma è inevitabile che
così sia e sempre rimanga?
L'amore che produce sorpresa e meraviglia
deve necessariamente trasformarsi in morte, nella morte reale o in quella sociale, diluita nel tempo? Perché abbia luogo
l'opera della differenza sessuale occorre una rivoluzione di pensiero e
di etica. Quello che è l'altro, chi è l'altro, io non lo so mai... Ciò
che potrebbe aver luogo al momento di un primo incontro, prima ancora
del fidanzamento, resterebbe sempre come prova della differenza. Non ci
sarebbe mai tra i sessi oltrepassamento dell'intervallo. Né consumazione
completa. C'è sempre un resto. Passione e durata non si escludono più a
vicenda."
Ina Praetorius, Penelope a Davos. Idee femministe per un'economia globale.
Certo, sarebbe necessario fare un bel salto, quindi è molto più confortevole continuare ad alimentare i suddetti stereotipi sul 'maschile' e sul 'femminile' - così uomini e donne non devono fare lo sforzo di ripensarsi ed eventualmente cambiare per essere realmente compagni mutualmente rispettosi, solidali, e starsi accanto per scelta piuttosto che per 'convenienza' - in ultima analisi addirittura alimentando e sostenendo un qualche potenziale futuro 'matriarcato', ipotesi sciagurata come il patriarcato che la precede e apparentemente vi si contrappone!
Ah, la pigrizia dell'essere umano, quanti danni ha fatto e continuerà a fare!
Commenti